Scommettere in modo professionale

Theeye.blogabet.com

Molti di voi hanno un'esperienza marginale o incompleta con le scommesse, altri hanno un approcio impulsivo e scriteriato, altri ancora mi chiedono di parlare dell'evoluzione del betting, cioè del passo successivo, di come giocano i veri professionisti di questa attività.

Ho deciso finalmente di fare questo post per rispondere quindi un pò a tutte queste domande. Ed ho creato qualche mese fa un altro blog dimostrativo, per darvi un esempio tangibile di quale sia il metodo, l'unico metodo, universalmente riconosciuto per guadagnare con le scommesse.

I professionisti giocano prevalentemente le singole, al massimo piccole doppie o terne, certo il lenzuolo non lo disdegna nessuno, pochi spiccioli per sognare, ma non è quella la strada giusta per svolgere una pratica costante e continua in questo gioco.

Prima di esaminare il blog, tengo a precisare che anche su CalcioPronostici ho cercato di esportare alcuni concetti fondamentali di questa pratica ludica, il primo ed il più importante è il bilancio. Col gioco bisogna stare attenti, perchè può diventare un vizio e togliere risorse alle cose importanti, per questo insisto sul giocare in base a quanto ci si può permettere di perdere, e sul monitorare le entrate e le uscite: è vero che è un divertimento, ma sarebbe bene ricavarci qualcosa, almeno non perdere, o comunque limitarsi a spendere in maniera razionale; per esempio, anzichè spendere 20 euro per pizza e cinema, oggi sto a casa e spendo anche meno giocando una schedina!

Ma veniamo dunque al blog, vediamo passo passo quali sono le differenze tra un giocatore professionista ed uno della domenica.

La prima differenza, la più lampante, è quindi che ogni scommessa è un singolo evento, solo una partita. Voglio sfatare il luogo comune che solo con molti soldi si gioca così. L'importante è vincere, anche puntando solo 10 euro a partita, si possono tirare su 3-400 euro mensili. Ovviamente bisogna essere bravi, o seguire qualcuno bravo, sennò si perde anche qua. Però indovinando ad esempio 8 pronostici su 10 otterremmo un ottimo guadagno, mentre come sapete con una multipla pur sbagliando solo una volta resteremmo a mani vuote.

L'approcio alla scommessa è completamente diverso comunque. Un buon tipster (pronosticatore) raramente segue tutti i campionati, comunque si concentra su quelli a lui più familiari, di cui conosce le dinamiche e tutti i fattori in campo. Fondamentale avere notizie da fonti attendibili, su formazioni, motivazioni, meteo ed ogni altro aspetto che caratterizza un incontro di calcio, in modo tale da limitare al minimo gli errori, che non possono mancare in un evento comunque imprevedibile quale un incontro di calcio, come d'altronde qualsiasi attività del genere umano. Io mi sono concentrato su alcuni tornei, ma tutte le partite coinvolgono squadre italiane (almeno una, se si tratta di partita internazionale o di coppa), chiaramente ognuno ha il suo campionato prediletto, quello in cui indovina un numero sufficiente di pronostici. Ma entriamo nel dettaglio.

Come potete vedere, pur essendo la mia percentuale di pronostici presi buona ma non ottima, cioè il 60% (win rate) ho ottenuto nei primi due mesi un guadagno non indifferente, cioè oltre 39 unità, con un eccellente ROI (ritorno dell'investimento) del 121%. Questo grazie anche alla quota media (stake average) molto alta. Avendo la quota media superiore al 2, mi basta indovinare un prono su 2 per non perdere, anzi per avere già un piccolo guadagno. Lo stake medio (la puntata media) non è altissima, come sapete non mi sbilancio troppo, ma è un dato relativo, perchè lo stake può essere 1 euro come 10 o 100 o 1000, quello che conta è il rapporto tra denari incassati e denari spesi, quindi il ROI.

Notate come in due mesi ho effettuato solo 35 scommesse! Quindi è fondamentale selezionare bene la partita, giocare solo quando si è quasi certi di prendere. Vietato: giocare per divertirsi o passare il tempo, giocare se si è deconcentrati, stanchi, poco lucidi. E - cosa più importante - sapersi astenere! Io ci tengo molto a chiudere ogni mese in attivo, a gennaio ad esempio dopo esser arrivato a +25 ho avuto un calo, e mi sono fermato! Esatto, non ho giocato per qualche giorno, chiudendo intanto il mese col segno più, quindi appena ho ritrovato la forma ho ricominciato. Niente impulsività, ci sono periodi buoni o brutti, ma in questi ultimi bisogna bloccarsi il più possibile. Chiaramente ho continuato a fare le schede da 2 euro allo sportello, ma guai a toccare cifre grosse quando si è in black-out mentale. Come vedete sono riuscito a mantenere un attivo in tre mesi ed in sei campionati, mica roba da poco!

Ultime considerazioni: lo stake, come detto, rappresenta la puntata, e va da 1 a 10 su 10. Il bookmaker è quello che offre la quota più alta, scelto di volta in volta. Chiaramente non è detto che giocando con questo metodo si debba vincere per forza, soltanto è quello universalmente riconosciuto come il più razionale ed efficace, quello adottato dalla maggior parte dei professionisti.

Credo di avervi detto tutto, o quasi, manca solo l'indirizzo: theeye.blogabet.com se volete vedere il mio come un esempio (ce ne sono anche di migliori in giro), chiaramente io corredo il pronostico con una spiegazione, un ragionamento, che anche se non scritto è importante fare nella propria testa. Lo scrivo in inglese (maccheronico) solo per cercare di raggiungere più gente possibile, ma non è affatto obbligatorio, l'importante è il metodo, tracciare le proprie vincite e perdite, anche per capire se è un hobby che fa per noi o meno. In alternativa ci sono gli ottimi lenzuolini alla snai, che a me per primo fanno impazzire ;)