Primi tra gli ultimi, ultimi tra i primi.
La serie B è finalmente ai nastri di partenza, la prima si disputa sabato 25 agosto. Che campionato sarà? Per noi un altro torneo anomalo. Già, quello dello scorso anno includeva le presenze ingombranti di Juve, Genoa e Napoli il cui peso specifico (blasone + investimenti multimilionari) ha schiacciato le altre pretendenti al salto di categoria, riducendo di fatto a 1 il numero di posti vacanti al grande passo, in realtà mortificando le pretese anche solo di giocarsela ai play-off. La salita delle tre grandi era quasi un affare di Stato, un diritto d'ufficio, sugellato da motivi di bacino di tifoseria, diritti tv e ragioni di ordine pubblico, ribadito per carità anche sul rettangolo verde. Questo 2007-2008 sarà per ragioni opposte un torneo anomalo, innanzitutto perchè assai livellato nei valori delle squadre iscritte, poi perchè non modificato da ricorsi, tribunali e penalizzazioni. Diciamo che tutti i partecipanti partono alla pari, ed in teoria hanno le stesse possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati, o anche di più. Esaminiamo nel dettaglio la situazione, con una breve panoramica dei 22 club. Tra le più credibili candidate alla promozione diretta o comunque all'approdo ai play-off citiamo in primis il Chievo: ultima delle retrocesse lo scorso anno, la squadra veronese dopo qualche anno di paradiso compresa una comparsata in Champion's certo non meritavano questo passo all'indietro, ci si sono ritrovati un pò per caso, e la società di Campedelli mantenendo quasi inalterata la rosa dimostra di voler riguadagnare subito la A, i giocatori non sono certo prime donne e non dovrebbero soffrire in maniera eccessiva l'impatto, Obinha è stato trattenuto con le unghie e coi denti ed è un altro segnale indiscutibile. Sempre in prima fascia collochiamo di diritto Brescia e Lecce, perchè Cosmi e Papadopulo hanno iniziato solo troppo tardi la loro rincorsa lo scorso anno, perchè subentrati a metà stagione, hanno già un'intelaiatura di gioco e sebbene abbiano dovuto fare a meno di qualche pezzo pregiato (Hamsik per le rondinelle e Pellè per i salentini), dispongono di rose ampie, delle forti motivazioni i lombardi e di un'ottima coppia di attaccanti i pugliesi (Tiribocchi e Abbruscato). Crediamo molto anche nel Mantova, realtà consolidata negli ultimi anni, che potrebbe conoscere finalmente l'anno buono, se è vero che un certo Corona dovrebbe portare in dote almeno una quindicina di gol che potrebbero fare la differenza. Nutrita la schiera delle corazzate emiliane-romagnole, vediamo certamente ai piani alti il Rimini, mentre qualche dubbio ci assale su Piacenza e Bologna: i bianco-rossi dispongono di un'ottima rosa ma sembrano più predisposti a disputare buoni campionati di cadetteria per volontà societaria, mentre sui felsinei resta l'amarezza del crollo dello scorso anno (la cacciata di Ulivieri ha portato solo altra bufera e delusioni) e di un reparto avanzato che non sembra eccessivamente robusto. Nella terra di mezzo possiamo inserire anche le possibili out-sider o altri nomi celebri che potrebbero disattendere le aspettative, come Ascoli e Messina (le altre due cadute dall'Alto): i marchigiani sono troppo legati alla forma di Soncin, poche le alternative valide davanti, mentre per i peloritani è la crisi societaria ed economica che impone la sola salvezza come traguardo finale. Potrebbero stupire la Triestina o il Pisa, una delle matricole dall'aspetto più solido ed una grande tradizione nel reparto difensivo. Bari e Modena dovrebbero mantenere la categoria nonostante i deboli investimenti, l'Albinoleffe ha in Ruopolo l'uomo della provvidenza e anche lo Spezia dispone di sufficienti soluzioni in ogni reparto, come il sempre insidioso Vicenza. La lotta per non retrocedere riguarderà alla fine almeno una decina di squadre, certo la devono temere le altre due matricole Ravenna e Grosseto (almeno per difetto di esperienza), il Cesena sempre più povero ed il Frosinone a caccia di un secondo miracolo ciociaro. Più delicata la situazione dell'unica matricola del Sud, l'Avellino, ancora in alto mare: problemi di ogni tipo, rosa incompleta e ceduto anche Biancolino: a meno di svolte clamorose quella degli Irpini sarà una toccata e fuga.
Spenderò poche parole per la situazione della Serie A, che prende il via lo stesso giorno coi consueti due anticipi, e si completa alla domenica col bloccone pomeridiano e la coda serale. Leggo in giro troppe convinzioni, verdetti già dati per scontato. Dissento: a parte la lotta per il titolo, c'è troppa competitività per emettere sentenze, le sorprese saranno la regola, i valori sono troppo simili e notevoli per quantità e qualità le variabili in gioco che possono influenzare l'andamento del torneo. L'elemento che spicca ad una vista anche non aguzza è l'evidente pochezza della Reggina, destinata a trscinarsi miseramente sul fondo, a raschiare finchè si può. Natale viene una volta sola, e stavolta la società amaranto ha deciso di sfidare il destino: brutta cosa, manca quest'anno il clima da "non ho nulla da perdere" della stagione che fu, mancano le penalizzazioni per le altre, il post-mondiale, il post-calciopoli e altre concorrenti troppo modeste.
In sostanza, apriamo con due puntate in antepost: Chievo vincente in serie B (quota 3, 5 unità) e Reggina ultima della serie A (quota 3,1, 6 unità). Teniamo lo stake contenuto per l'imprevedibilità delle scommesse a lungo termine, considerato l'elevato rischio connesso a penalizzazioni e altre situazioni anomale (violenza, accordi eccetera) che purtroppo segnano quasi ogni anno i tornei di calcio italiani. Buona stagione.
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